Emergenza sanitaria da Covid-19 e violenza domestica
L’emergenza sanitaria da Covid-19, ha imposto diverse misure di prevenzione, quali l’isolamento domiciliare, che hanno comportato una revisione profonda delle modalità di prestazione delle attività lavorative legate ad una forte accelerazione dell’utilizzo dei presidi tecnologici che stanno consentendo a milioni di lavoratrici e lavoratori di continuare, anche lontano dal luogo di lavoro, ad assicurare il proprio contributo all’economia del Paese.
Tra i riflessi di questo mutato scenario dell’ambiente lavorativo rientra anche la maggiore permanenza tra le mura domestiche condizione che assicura molti vantaggi in termini di risparmio dei tempi e di flessibilità della prestazione lavorativa ma anche alcuni svantaggi tra cui l’esacerbarsi di dinamiche violente nei rapporti di convivenza familiari, di cui sono spesso vittime le donne ed i minori, come anche l’Onu ha avuto modi di sottolineare in un suo rapporto nel valutare gli effetti dell’isolamento sociale in tutti i Paesi.
Nel periodo 1-22 marzo, in un generale contesto di flessione dei reati commessi sul territorio pari al 64,2 per cento, i maltrattamenti in famiglia sono diminuiti solo del 43,6 per cento.
Ma questo parziale ridimensionamento del fenomeno non fa altro che mettere in luce un ulteriore aspetto negativo dell’attuale situazione tenuto conto che, dall’inizio della pandemia, secondo i dati di Telefono Rosa, si è assistito ad un crollo delle denunce e delle richieste di aiuto ai centri specializzati pari al 47,7 per cento, rispetto allo stesso periodo dello scorso anno, mentre quelle di vittime di stalking sono diminuite dal 78,8 al 33,7 per cento.
La casa, oltre ad essere uno spazio fisico di isolamento si trasforma, ora, anche in luogo di lavoro e deve adeguarsi ad una serie di condizioni non solo ambientali ma anche relazionali e comportamentali (Circolare n.1 del 4 marzo 2020 “Misure incentivanti per il ricorso a modalità flessibili di svolgimento della prestazione lavorativa”)
A tale proposito è importante sottolineare come il Comitato Unico di Garanzia, con le nuove competenze assegnate con Direttiva 2/2019 del Dipartimento della Funzione pubblica della Presidenza del Consiglio dei Ministri, e la Consigliera di fiducia presenti nelle varie Amministrazioni sono fortemente impegnati per continuare ad assicurare la loro azione contro ogni violenza ed abuso anche nel nuovo contesto lavorativo.
Di seguito alcuni riferimenti utili
Numero nazionale antiviolenza gestito da Telefono Rosa: 1522
Applicazione You Pol della Polizia di Stato (video – sito)
Comitato Unico di Garanzia dell’Agenzia: cug@agenziacoesioneterritoriale.gov.it
Consigliera di fiducia dell’Agenzia: annamaria.fontana@agenziacoesione.gov.it
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