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Dantedì 2022 – Tra guerra e pace


24 Marzo 2022 -
News

“È chiaro quindi che la pace universale è la migliore tra le cose che concorrono alla nostra felicità”.

De Monarchia

Il 25 marzo 2022 si chiude l’anno del Settecentesimo dalla morte di Dante Aligheri. A distanza di secoli il Sommo Poeta ci offre  con le sue opere e gli eventi che hanno scandito la sua vita spunti di riflessione di viva attualità su quanto la guerra e la pace rappresentino ancora gli antagonisti che hanno modellato la storia del genere umano.

L’iconografia ufficiale ci restituisce, a partire dal ritratto realizzato da Giotto probabilmente nel 1301, l’anno precedente all’esilio da Firenze, un Dante serio, pensoso, severo con copricapo frigio, antico emblema di libertà delle popolazioni orientali e mantello rosso, notoriamente simbolo di Caritas, cioè di Amore verso Dio attraverso un sentito pentimento.

Ma Dante nella sua vita non fu solo un intellettuale di vastissime conoscenze, compositore di poesie nel Dolce Stilnovo di trattati come il De vulgari eloquentia documento che preconizza la lingua italiana o creatore della famosissima Divina Commedia ma anche appassionato politico impegnato a formulare nel De Monarchia una teoria del potere e nella sua prima maturità un convinto combattente.

Per almeno due volte si schierò con i Guelfi bianchi di Firenze sui campi di battaglia. Una prima volta l’11 giugno del 1289 a Campaldino fra i feditori, la cavalleria d’attacco di Vieri de’ Cerchi, esperienza che riporterà nella Divina Commedia, nel Canto V del Purgatorio, dove confesserà di aver avuto “temenza molta” e la seconda nell’agosto dello stesso anno nella battaglia di Caprona. In entrambe le occasioni la sua fazione uscì vincitrice ma questo non fu sufficiente ad evitargli, a seguito dell’evoluzione delle vicende politiche, l’esilio dalla sua Firenze, che non rivide mai più, e la condanna a morte.

Fu così, quindi, che Dante testimone della ferocia delle battaglie, dell’insulsità delle guerre e vittima dell’odio fratricida maturò un anelito all’armonia e alla pace universale, fondati sulla verità e sul rispetto degli altri. Certamente le soluzioni da lui concepite sono da considerarsi oggi anacronistiche ma tenuto conto degli attori della Storia del suo tempo, non potevano che essere Impero e Papato i referenti materiali e spirituali di quell’equilibrio mondiale che avrebbe tenuta lontana la cupidigia causa di tutte le guerre.

Tutta l‘opera di Dante parla di pace e in tutti i cento canti della “Divina Commedia” c’è un riferimento alla pace. Nel suo prolungato contatto con i potenti dell’epoca Dante non ha mai smesso di svolgere opera di mediazione consigliando la pace.

Tra le iniziative più interessanti maturate nel settecentesimo anno dalla morte del poeta ricordiamo è Il Cammino di Dante  un percorso a piedi sulle strade medioevali tra Ravenna e Firenze, percorse dal poeta Dante Alighieri e dai suoi contemporanei. Nei luoghi danteschi citati dal Poeta nella Divina Commedia, sono stati ideati pacchetti speciali per scoprire Dante con il Trekking Culturale alla Scoperta di Dante.

La città di Ravenna, che accoglie le spoglie del poeta, ha creato il sito vivadante.it e dalla pagina facebook Ravenna per Dante è possibile consultare le iniziative realizzate o in corso dedicate alla ricorrenza.

Un elenco aggiornato delle iniziative previste per il Dantedì 2022 è consultabile sul sito del Ministero della cultura:

https://www.beniculturali.it/evento/dantedi2022

https://www.librari.beniculturali.it/it/notizie/notizia/Dantedi-2022/