Cofinanziamento nazionale, ministro Lezzi: “La riduzione non comporta meno investimenti per l’Italia”
“La riduzione del cofinanziamento nazionale non comporta meno investimenti per l’Italia”. E’ quanto ha affermato il ministro per il Sud Barbara Lezzi in risposta alle dichiarazioni di Marc Lemaitre, direttore generale della DG Regio della Commissione europea, rilasciate durante un’intervista sul canale Facebook di Ansa Europa.
Durante il live, Lemaitre ha dichiarato che la Commissione “non è pienamente soddisfatta della capacità di spesa dei fondi strutturali dimostrata dall’Italia. Nonostante la modifica della regola comunitaria (da N+2 a N+3), l’Italia nel 2018 ha segnato un ritardo nella certificazione della spesa. Per evitare la perdita di fondi – ha aggiunto Lemaitre – una delle misure di aggiustamento previste è la riduzione del tasso di cofinanziamento annuale, che implica un abbassamento del livello degli investimenti rispetto a quanto programmato”.
Nella sua replica, il ministro Lezzi ha ricordato che “l’Italia ha sempre fissato la propria quota di cofinanziamento dei programmi europei molto al di sopra del minimo stabilito dai regolamenti. Quando questa quota si riduce, le risorse sono utilizzate attraverso programmi complementari a quelli europei e destinate ai medesimi territori. Quello di quest’anno è stato un aggiustamento tecnico, che ha riguardato pochi programmi, come altre volte in passato. Alla fine del ciclo 2007-2013, sotto il Governo Monti, la riduzione del cofinanziamento fu assai più ampia. Sulla coesione territoriale non ci sarà nessuna riduzione del livello degli investimenti.”
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