Filtri

Tornano in Sicilia i treni storici del gusto: alla scoperta dei territori attraverso il cibo


-
News

Dopo il grande successo dello scorso anno, con oltre 10 mila presenze, la Regione Siciliana replica con una nuova edizione il progetto “I Treni Storici del Gusto”. Realizzata in collaborazione con Fondazione Ferrovie dello Stato e Slow Food Sicilia, l’iniziativa trasforma il viaggio tra le terre siciliana a bordo di storiche locomotive diesel o elettriche e automotrici, in una narrazione fatta di sapori caratteristici in via d’estinzione e luoghi storici suggestivi: borghi, castelli, aree archeologiche, parchi, oasi e riserve naturali.

Una proposta turistica che si rivolge sia a chi vuole seguire le tracce di un patrimonio storico e artistico tra i più importanti del mondo, sia a chi vuole gustare le produzioni locali, simbolo anch’esse di una comunità.

Nel 2018 la realizzazione del progetto è stata possibile grazie a un finanziamento di 209.440 euro di fondi FESR 2014/2020 a favore di Fondazione Fs Italiane, mentre per l’edizione 2019 l’importo di spesa previsto è di circa 850.000 euro.

Il primo treno è partito il 27 aprile da Siracusa, per fare tappa a Noto, nell’oasi di Vendicari, sull’isola delle Correnti e a Ispica. Ne seguono tanti altri: in totale 50 itinerari che attraverseranno 87 Comuni siciliani, sei dei quali previsti con la formula week-end per costruire percorsi tematici di scoperta. Si conclude l’8 dicembre a Palermo con “Il treno dello sfincione e della frutta d’inverno” – lo sfincione è pane pizza morbido e lievitato con sopra una salsa a base di pomodoro, cipolla, acciughe, origano e pezzetti di formaggio tipico siciliano – . Soste previste: Bagheria e Cefalù.

Per alcuni collegamenti saranno utilizzati pullman che viaggeranno, comunque, lungo percorsi paralleli ai tracciati delle ferrovie dismesse. Tra le novità di questa seconda edizione, le “vie d’acqua” verso Mozia, Favignana, Lipari e Salina, con itinerari di viaggio che hanno l’obiettivo di rimarcare la ricca complessità culturale della Sicilia intesa come “isola tra le isole”.

E’ anche per contrastare l’abbandono di intere zone della Sicilia che alle comunità locali è affidato il compito di partecipare al progetto, valorizzando a ogni stazione prodotti agricoli e alimentari in via d’estinzione.

“Vogliamo promuovere un turismo lento – spiega Saro Gugliotta, portavoce di Slow Food Sicilia – e far conoscere territori meno conosciuti attraverso la narrazione dei loro prodotti agricoli e del loro cibo, rappresentativo della tradizione enogastronomica millenaria siciliana. Un turismo consapevole è la chiave per favorire lo sviluppo delle aree montane e rurali interne, andando così a sostenere un’economia basata principalmente sulla produzione di prodotti agricoli su piccola scala, incapaci di diffondersi nella grande distribuzione. Un esempio per tutti sono le piccole realtà di produzione montana, che realizzano i loro prodotti in condizioni di maggiori difficoltà, e quindi non possono essere competitive sui prezzi”.