Finanziato nell’ambito del PON FESR Cultura e Sviluppo 2014-2020, FabLab MArTALab  è il progetto innovativo del Museo Archeologico Nazionale di Taranto – MArTA – che fa parte del macro-progetto scientifico e culturale “MArTA 3.0”. La cultura è cura del cuore e dell’anima”, un progetto che intende rinnovare, integrare ed estendere l’offerta culturale del complesso, facendo uso delle più moderne tecnologie ICT per rilanciare il museo su differenti livelli, locale, nazionale e internazionale.

Il MArTA Lab è, infatti, un laboratorio di artigianato digitale di ultima generazione, che presenta forti aspetti di innovatività: la tecnologia, infatti, è mezzo privilegiato per creare una nuova esperienza di museo “partecipato”.

Attrezzato con stampanti e scanner 3D, macchine a taglio laser, kit di robotica e aula didattica, il MArTA Lab si occupa di archeologia e conservazione dei beni archeologici e offre prodotti “Made In MArTA” uno dei primi esempi in Italia di sistema integrato tra personal fabrication e beni culturali.

Un progetto in cui passato e futuro si incontrano, in cui tradizione e innovazione rappresentano i due elementi fondamentali di un progetto scientifico e culturale costituito da ricerca, educazione, innovazione, inclusione e sviluppo.

Un modo per scoprire i tesori ed i segreti del Museo a distanza, utile soprattutto in questo periodo in cui l’emergenza sanitaria causata dal COVID-19 impone di restare a casa.

Appena la normativa in materia di contenimento del COVID-19 lo consentirà, il MArTALab – gestito da Paleos srl a seguito di procedura di gara pubblica concernente il servizio di gestione del FabLab, nell’ambito del progetto PON FESR 2014-2020 “MArTA 3.0” – darà vita a laboratori gratuiti sui temi della digital-fabrication, saranno organizzati eventi di disseminazione, divulgazione e laboratori didattici in ambito creativo e culturale con il supporto delle tecnologie digitali.

La sfida dell’intervento consiste dunque nel permettere al MArTA di divenire un luogo attrattivo sulla base del coinvolgimento culturale ed emotivo dei visitatori, una “fabbrica creativa” innovativa al servizio della fruizione, della governance partecipativa, dell’accessibilità e della democrazia culturale, un vero e proprio “museo diffuso”.

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