Creare strumenti politici efficaci per sostenere l’inclusione, l’integrazione e la coesione dei migranti e dei richiedenti asilo attraverso la cooperazione territoriale europea è uno dei risultati migliori dei progetti Interreg di cui sono stati protagonisti sia attori regionali sia il mondo del terzo settore.

Si tratta di progetti che hanno fornito, anche di fronte alle tensioni dell’emergenza COVID, soluzioni concrete e attuazione virtuosa della carta dei diritti fondamentali dell’Unione Europea, mettendo al centro i migranti, con l’avvio di percorsi di integrazione efficaci e personalizzati, e agendo sul rafforzamento del ruolo degli operatori coinvolti nei processi di accoglienza.

Il programma INTERACT ha da poco raccolto 18 progetti esemplari finanziati dai programmi Interreg. Di questi, 6 coinvolgono partner italiani: il progetto ARRIVAL REGIONS (finanziato dal programma Central Europe), il progetto BEGIN (finanziato dal programma ADRION), il progetto EUMINT (finanziato dal programma Italia Austria), il progetto MINPLUS (finanziato dal programma Italia Svizzera), il progetto PLURALPS (finanziato dal programma Alpine Space) ed il progetto SIFOREF (anche questo finanziato dal programma Central Europe).

Pure rispetto a questo tema è utile sottolineare l’utilità dei risultati raggiunti dai progetti CTE rispetto alle condizioni abilitanti per l’OP 2 e l’OP 4 necessarie per la costruzione dei programmi post 2020. Un quadro di insieme chiaro ed efficace è nel documento di lavoro predisposto dalla DG Regio sulle sinergie da sviluppare tra programmi CTE e altri programmi europei (con riferimento sia ai programmi mainstream sia al FAMI e agli altri programmi a gestione diretta) nella prospettiva del post -2020.

Scarica il documento della Commissione Europea “Interreg and migration challenges 2020+”

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