In Calabria il polo che innova la salute grazie ai fondi europei
E’ in Calabria che si progettano le tecnologie per la salute utilizzate nei nuovi percorsi di cura delle aziende sanitarie. A Catanzaro, a due passi dall’Università Magna Graecia, è nata grazie a un finanziamento europeo di 6 milioni di euro Biotecnomed, società consortile composta da enti pubblici di ricerca e da piccole, medie e grandi imprese. Nel dettaglio il consorzio si compone di 40 aziende, due istituti di ricerca privati, due università e il Consiglio Nazionale della Ricerca. Biotecnomed è il soggetto gestore del Polo di innovazione tecnologie della salute in Calabria, che è stato riconosciuto come Distretto ad alta tecnologia salute dell’uomo e biotecnologie e finanziato dal Programma operativo nazionale (Pon) Ricerca e Innovazione 2014-2020 del Miur.
Il connubio tra centro universitario e centro di ricerca è molto forte, come dichiara il professore Giovanni Cuda, presidente di Biotecnomed: “L’università è un centro che ha per obiettivo principale la formazione dei propri studenti, quindi le sue due principali missioni sono la didattica e la ricerca. La terza missione, che noi portiamo avanti a Biotecnomed è il trasferimento tecnologico, cioè la trasformazione della ricerca che avviene all’interno dell’università in un prodotto che poi possa avere un mercato”.
Come ad esempio il braccialetto intelligente Mate (Multifunction Assistant for little kids and the Elderly), che gli ingegneri del consorzio stanno sviluppando, anche in questo caso grazie ad un finanziamento europeo derivato dal Pon Mise Imprese e competitività e Horizon 2020, il cui valore è di oltre tre milioni di euro, metà del quale sarà garantito da contributi privati.
Oggi la società è titolare di sei brevetti a nome Biotecnomed Scarl, mentre sono diversi i progetti di ricerca che hanno ottenuto finanziamenti europei, anche nell’ambito della programmazione in corso 2014-2020. L’Asse 1 – Ricerca e sviluppo del Programma operativo regionale della Calabria, cui Biotecnomed ha avuto accesso, è uno dei principali aspetti su cui la Regione ha puntato per migliorare la qualità della vita dei calabresi.
Biotecnomed, inoltre, mette a disposizione delle 40 aziende consorziate, ma anche delle imprese esterne con idee particolarmente innovative, una figura professionale che li guida nella procedura per trasformare l’idea in un brevetto. “Quando arrivano da noi gli inventori – dichiara Sonia Garieri, Esperta in Proprietà Industriale e Intellettuale, specializzata nella tutela e valorizzazione di Brevetti – il primo passo è quello di fare una valutazione di brevettabilità. Un incontro del tutto gratuito che chiamo “sportello della proprietà intellettuale”, per capire se ci sono gli estremi. Nella migliore delle ipotesi, l’idea che ci viene presentata è già concreta e Biotecnomed si offre di seguirne il percorso di tutela, accompagnando i suoi detentori nella scrittura del brevetto. Prima di arrivare al deposito della domanda, verifichiamo se c’è il rischio di contraffazione. Se la ricerca dà esito negativo, procediamo con la tutela”. Stessa cosa avviene per il marchio e gli altri strumenti di proprietà intellettuale di cui si occupa Biotecnomed.
Biotecnomed è un grande esempio di come i fondi europei possano avere ricadute positive sul territorio, favorendo la cultura dell’innovazione e creare nuove opportunità di business e di crescita collaborativa per aziende, università e centri di ricerca regionali.
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