“Dote Unica Lavoro” della Regione Lombardia: 100 milioni del FSE per l’inserimento e il reinserimento lavorativo
Partita cinque anni fa, Dote Unica Lavoro è la misura della Regione Lombardia per le politiche attive del lavoro finanziata dal Fondo Sociale Europeo. La misura è ora giunta alla Terza Fase di attuazione, una fase che, partita a gennaio scorso, andrà avanti fino al 2022 (il bando scade il 30 settembre di quell’anno). Questa fase prevede un finanziamento di 100 milioni di euro a valere sul FSE (che si aggiungono ai 242 milioni delle prime due fasi, tra il 2013 e il 2018).
A chi si rivolge? Ai disoccupati lombardi sopra i 30 anni (per gli under 30 c’è la copertura di Garanzia Giovani), ai lavoratori in cassa integrazione, agli iscritti a un master universitario, ai militari congedandi e personale delle Forze dell’Ordine.
Cosa prevede? Un’offerta personalizzata di servizi per l’inserimento o reinserimento lavorativo, che vede coinvolti 236 operatori accreditati (sia centri per l’impiego pubblici sia le agenzie interinali private) e 999 sedi su tutto il territorio lombardo.
Una volta inseriti nel programma, i beneficiari possono scegliere tra diversi servizi: dal bilancio e certificazione delle competenze a percorsi di orientamento e formazione, fino all’attivazione di un tirocinio. Dote Unica Lavoro individua 5 fasce di intensità di aiuto, a ciascuna delle quali corrisponde un budget assegnato (Dote) di valore proporzionale. Le fasce di intensità sono calcolate in base ad alcuni fattori, quali: la distanza dal mercato del lavoro, il genere, l’età e il titolo di studio dei candidati. La “dote” per il beneficiario può arrivare fino a 4.500 euro e si ritiene esaurita quando viene sottoscritto un contratto di lavoro di almeno 6 mesi, quando viene attivato un tirocinio o avviata un’attività imprenditoriale.
La Misura ha permesso finora di avviare al lavoro 166mila disoccupati, sostenendo il loro inserimento o reinserimento lavorativo e la qualificazione o riqualificazione professionale. La Commissione europea l’ha inserita tra le migliori pratiche nel settore istruzione e formazione nell’ambito dei premi RegioStars 2017.
Una misura che guarda ai risultati, dato che una parte del rimborso che la Regione riconosce agli operatori per la gestione del servizio è legata al raggiungimento del risultato occupazionale.
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