25 novembre – Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne
Europa
“Canterò la libertà ancora e ancora” questo uno degli slogan delle donne afgane scese in piazza in questi mesi per protestare contro le restrizioni e le segregazioni imposte dal nuovo governo talebano, che ha riportato la condizione femminile nel Paese indietro di decenni.
Le drammatiche trasformazioni in atto in Afghanistan ci ricordano quanto sia ancora lontano il raggiungimento dell’obiettivo n. 5 dell’Agenda 2030 sottoscritta da 193 Paesi membri dell’ONU sull’uguaglianza di genere e quanto sia necessario riportare l’attenzione sulla violenza di genere con le iniziative che saranno messe in campo il prossimo 25 novembre in occasione della celebrazione della Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza sulle donne istituita nel 1999 dall’ONU.
L’esperienza della violenza è tuttora così diffusa da colpire almeno una volta nella vita una donna su cinque nel mondo e trova modo di esprimersi nelle forme più diverse, dalle aggressioni fisiche al condizionamento psicologico.
L’Agenzia per la Coesione territoriale ed il suo Comitato Unico di Garanzia partecipano anche quest’anno alla celebrazione della giornata con diverse iniziative che vedono coinvolto tutto il personale anche attraverso la condivisione dell’esperienza dello sportello di ascolto attivato pochi mesi fa e del lavoro portato avanti dalla sua consigliera di fiducia per combattere ogni forma di violenza e discriminazione sul luogo di lavoro.
Per fare il punto è stato pubblicato lo scorso aprile il rapporto annuale sullo stato della popolazione mondiale, stilato da Fondo Onu per la popolazione (Unfpa), dal titolo “Il corpo è mio. Diritto ad autonomia e autodeterminazione”. Il rapporto misura sia la capacità delle donne di prendere decisioni autonome sul proprio corpo sia il ruolo delle leggi dei vari Paesi nel sostenere o interferire con il diritto di scelta delle donne. I risultati mostrano che, nei Paesi in cui sono disponibili i dati, solo il 55 per cento delle donne ha pieno potere decisionale sulle scelte in merito a sanità, contraccezione e vita di relazione. Ad esempio, il matrimonio precoce oggi riguarda ancora 650 milioni di donne, e tra queste 12 milioni non hanno ancora compiuto 18 anni. Ogni anno vengono commessi circa 5 mila delitti d’onore, soprattutto in Medio Oriente e Asia meridionale. Per quanto riguarda la piaga della violenza domestica, nel mondo colpisce 137 donne ogni giorno, uccise al 58 per cento dal partner o da un membro della propria famiglia. La condizione di disabilità aumenta poi del 30 per cento la probabilità di subire violenze fisiche e limitazioni alla sfera decisionale sul proprio corpo.
A peggiorare la situazione in Italia, come in tutto il mondo, il lockdown e la convivenza familiare coatta imposta dalla pandemia hanno comportato un aumento della violenza domestica che solo negli ultimi mesi ha conosciuto una leggera flessione in relazione al ritorno alle abitudini e alla vita sociale pre-COVID. In Italia tra il primo gennaio e il 21 novembre di quest’anno sono già stati registrati 109 omicidi di donne, di queste 93 sono state uccise in ambito familiare e affettivo, e fra loro 63 hanno trovato la morte per mano del partner o dell’ex partner. Rispetto al 2020 gli omicidi in cui le vittime sono donne sono aumentati dell’8 per cento mentre quelli commessi in ambito familiare hanno visto un incremento del 4 per cento e quelli commessi da un partner o ex partner del 7 per cento.
Per quanto riguarda i cosiddetti reati “spia” ovvero atti persecutori, maltrattamenti contro familiari o conviventi e violenze sessuali il report “Vite violate“, diffuso sul sito del Ministero dell’Interno e realizzato dal “Servizio Analisi Criminale” ci informa che nel primo semestre dell’anno in corso sono stati commessi 19.218 reati, a fronte dei 20.764 del 2020. I recenti fatti di cronaca fanno presagire che a fine anno il bilancio dei femminicidi e reati violenti commessi contro le donne vedrà un aumento.
L’Unione europea, da sempre in prima linea nella difesa dei diritti dell’individuo, ha varato recentemente due importanti strumenti che potranno concorrere a combattere la violenza di genere: la strategia per la parità di genere 2020-2025 e la strategia in materia di diritti delle vittime ai quali si aggiunge la proposta di legge sui servizi digitali, adottata nel dicembre 2020, che nel precisare la responsabilità delle piattaforme informatiche contribuisce a rispondere al problema della violenza online.
In particolare, la strategia per la parità di genere, fondata sulla visione di un’Europa in cui donne e uomini, nella loro diversità, siano liberi da violenze e stereotipi e abbiano l’opportunità di realizzarsi, delinea le azioni chiave per il quinquennio futuro e si impegna a garantire che la Commissione europea includa una prospettiva di parità in tutti i settori di intervento dell’UE.
Se vuoi saperne di più consulta anche:
il sito ufficiale del 1522 la linea anti violenza e stalking promossa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri – Dipartimento per le Pari Opportunità. Il numero, gratuito è attivo 24 h su 24
il sito della Commissione europea.
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