La politica di coesione dell’Unione europea sostiene l’Italia: la riprogrammazione dei Programmi Operativi per contrastare l’emergenza sanitaria
L’emergenza sanitaria causata dal Coronavirus sta mettendo alla prova ormai da diversi mesi il sistema economico, sociale e sanitario mondiale, una sfida senza precedenti che può contare sull’aiuto concreto dell’Unione europea.
“La politica di coesione sta dimostrando ancora una volta di essere in grado di adattarsi alle circostanze e alle esigenze delle regioni europee.” Questo quanto dichiarato dalla Commissaria per la Coesione e le riforme, Elisa Ferreira, in occasione dell’approvazione della Commissione europea delle richieste di sostegno finanziario pervenute da parte delle Regioni italiane che hanno deciso di avvalersi degli strumenti di flessibilità previsti dall’iniziativa di investimento per affrontare la pandemia da coronavirus e i suoi effetti.
La modifica dei programmi è possibile grazie alla flessibilità eccezionale offerta nel quadro dell’Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus (CRII) e dell’Iniziativa di investimento in risposta al coronavirus Plus (CRII+), che consente agli Stati membri di avvalersi di un aumento temporaneo del confinanziamento dell’UE, pari ora al 100%, e di utilizzare i finanziamenti della politica di coesione a sostegno dei settori più a rischio a causa della pandemia, quali la sanità, le PMI e i mercati del lavoro.
Secondo i primi risultati provvisori diffusi dalla Commissione il 12 ottobre u.s., sin dall’inizio della crisi, e grazie alla flessibilità introdotta nella politica di coesione, l’UE ha mobilitato più di 13 miliardi di EUR di investimenti per contrastare gli effetti della pandemia di coronavirus mediante il Fondo europeo di sviluppo regionale (FESR), il Fondo sociale europeo (FSE) e il Fondo di coesione (FC). I fondi hanno aiutato le comunità nazionali, regionali e locali a controbilanciare le ripercussioni socioeconomiche negative della pandemia di coronavirus.
Complessivamente sono stati riassegnati 4,1 miliardi di EUR all’assistenza sanitaria per l’acquisto di apparecchiature medicali e dispositivi di protezione individuale indispensabili per salvare vite. La concessione di sovvenzioni, prestiti e vari strumenti finanziari su misura per sostenere l’economia e, in particolare, le piccole e medie imprese (PMI) nell’adattamento alla crisi ha mobilitato 8,4 miliardi di EUR. Da ultimo, il FSE ha convogliato circa 1,4 miliardi di EUR al fine di aiutare i cittadini e salvaguardare posti di lavoro.
Di seguito gli interventi di modifica approvati dalla Commissione europea.
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