FAQ (Frequently Asked Questions)
A che serve l’Agenzia per la coesione territoriale?
L’Agenzia per la coesione territoriale supporta l’attuazione della politica di coesione. Collabora con le pubbliche amministrazioni centrali e locali nell’utilizzo dei fondi della programmazione comunitaria e nazionale, e aiuta i territori nel percorso di sviluppo economico e sociale, favorendo il pieno raggiungimento degli obiettivi di spesa e l’efficienza amministrativa.
Che cos’è la politica di coesione?
La coesione è uno degli obiettivi fondamentali dell’Unione Europea e punta a ridurre le differenze tra i territori affinché tutti i cittadini possano godere delle stesse condizioni di partenza. La Repubblica Italiana richiama la coesione nell’art 119 della Costituzione legandola all’effettivo esercizio dei diritti della persona.
Come si realizza la politica di coesione?
Attraverso i Programmi cofinanziati dai Fondi Strutturali e di Investimento Europei, i Piani e i Programmi del Fondo per lo Sviluppo e la Coesione, i Programmi Operativi Complementari – Piani di Azione e Coesione.
Che cosa è la programmazione europea 2014/2020?
La programmazione comunitaria è lo strumento utilizzato per perseguire gli obiettivi dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei – SIE, si articola in cicli settennali e in Programmi Operativi, nazionali e regionali. La programmazione serve per identificare le priorità strategiche della politica di coesione, definire le risorse, chiarire le procedure di gestione e decidere i sistemi di controllo.
Quali sono gli obiettivi della programmazione 2014/2020?
Per realizzare la strategia dell’Unione a favore di una crescita intelligente, sostenibile e inclusiva la programmazione europea persegue 11 obiettivi tematici:
1) rafforzare la ricerca, lo sviluppo tecnologico e l’innovazione
2) migliorare l’accesso alle TIC, il loro l’impiego e la loro qualità
3) promuovere la competitività delle PMI
4) sostenere la transizione verso un’economia a basse emissioni di carbonio
5) promuovere la prevenzione e la gestione dei rischi
6) tutelare l’ambiente e promuovere l’uso efficiente delle risorse
7) promuovere sistemi di trasporto sostenibili
8) promuovere un’occupazione sostenibile e di qualità
9) promuovere l’inclusione sociale
10) investire nell’istruzione, nella formazione e nella formazione professionale
11) rafforzare la capacità istituzionale della PA
Quali sono e a cosa servono i fondi SIE?
I Fondi Strutturali e d’Investimento Europei sono:
- FESR – Fondo Europeo di Sviluppo Regionale, mira a favorire l’innovazione e la ricerca, promuovere l’agenda digitale, sostenere la competitività delle PMI e l’economia a basse emissioni di carbonio;
- FSE – Fondo Sociale Europeo, punta a contrastare la disoccupazione, aiutare i più deboli, prevenire l’abbandono scolastico, rafforzare il sistema di istruzione e formazione, migliorare le competenze della pubblica amministrazione;
- Fondo di Coesione, destinato agli stati membri dell’UE meno sviluppati;
- FEASR – Fondo Europeo Agricolo per lo Sviluppo Rurale finanzia i programmi che mirano a migliorare la competitività del settore agricolo, garantire la gestione sostenibile delle risorse naturali e raggiungere uno sviluppo territoriale equilibrato delle economie e delle comunità rurali;
- FEAMP – Fondo Europeo per gli Affari Marittimi e la Pesca, promuove la pesca sostenibile, l’acquacoltura ecocompatibile e finanzia i progetti che creano nuovi posti di lavoro e migliorano la qualità della vita delle comunità costiere.
L’Italia è il secondo percettore dei fondi in termini di quantità di risorse ricevendo 44.656.103.770 di euro.
Quanto valgono i fondi SIE in Italia per la programmazione 2014/2020?
- FESR: oltre 34 miliardi di euro;
- FSE: circa 20 miliardi di euro;
- FEASR: circa 10,4 miliardi di euro;
- FEAMP: oltre 500 milioni di euro.
Come si spendono i fondi SIE?
Attraverso i programmi operativi che dettagliano obiettivi, azioni e modalità d’impiego dei Fondi Strutturali e di Investimento Europei. I programmi operativi possono essere nazionali (PON) o regionali (POR). I PON sono gestiti dalle amministrazioni centrali e affrontano temi di interesse collettivo, come la competitività delle imprese o la legalità. I POR sono gestiti dalle Regioni e riguardano i singoli territori. L’Italia ha elaborato 12 PON e 39 POR.
Come funzionano i programmi operativi?
Le Autorità di Gestione presiedono all’attuazione dei programmi. Si tratta di amministrazioni centrali, come i Ministeri, nel caso dei PON, e delle Regioni nel caso dei POR. L’Autorità di Gestione mette a disposizione attraverso misure come bandi e avvisi pubblici le risorse necessarie a finanziare operazioni coerenti con gli obiettivi del programma operativo. Chi riceve i finanziamenti si definisce beneficiario e può essere un organismo pubblico, privato o una persona fisica.
Le imprese, le associazioni, le Università e gli altri soggetti attivi nei territori sono coinvolti nei programmi operativi?
Sì, e non solo come potenziali beneficiari. Oltre alla pubblica amministrazione, infatti, nella progettazione e nella gestione dei programmi operativi sono coinvolti i soggetti rappresentativi della società civile secondo il principio del partenariato. L’Accordo di Partenariato, frutto del confronto, è il documento che indica le strategie e le priorità nell’uso dei fondi europei, è predisposto da ogni paese membro dell’UE ed è caratterizzato da un forte orientamento ai risultati. Pubbliche autorità, sindacati, associazioni di categoria e ONG offrono così un contributo essenziale in ogni fase della programmazione, dalla progettazione, all’attuazione delle misure, alla valutazione dei risultati. La Commissione Europea ha dedicato al Partenariato un Codice di Condotta che gli Stati sono tenuti a rispettare.
A cosa serve e quanto vale il Fondo per lo Sviluppo e la Coesione?
Vale circa 60 miliardi di euro e serve a sostenere gli investimenti pubblici per le infrastrutture materiali e immateriali e gli incentivi all’economia attraverso il finanziamento di progetti quali: i Piani Operativi Sport e Periferie, Salute, Ambiente, Infrastrutture, Cultura e Turismo, Agricoltura, Imprese e Competitività; il Piano Banda Ultralarga e il Programma Nazionale per la Ricerca; il Fondo di Garanzia per le PMI. Sono finanziati dal FSC anche i 23 Patti per lo Sviluppo firmati tra tra Governo, Regioni e Città metropolitane. I Patti riguardano interventi strategici individuati dalle autorità locali e condivisi con la Presidenza del Consiglio dei Ministri. L’Agenzia per la coesione territoriale è responsabile del coordinamento, della vigilanza e della comunicazione dei Patti.
Quali sono e a cosa servono i Programmi Operativi Complementari – Piani di Azione e Coesione 2014/2020?
I POC sono 14, 11 a titolarità nazionale e 3 regionale. Sono finanziati con risorse nazionali del Fondo di Rotazione e servono al completamento degli interventi della programmazione comunitaria 2007/2013 e all’avvio di nuovi interventi per il ciclo 2014/2020.